La figura del Maestro Gino Bianchi è leggendaria in Italia. Rientrato nella sua Genova alla fine della seconda Guerra Mondiale, ex militare senza occupazione e con una
figlia piccola a carico, accettò un lavoro che gli potesse permettere da un lato di mantenere la famiglia, e dall’altro di avere il giusto tempo libero per poter insegnare quell’arte marziale che
aveva imparato nei suoi viaggi e permanenza in estremo oriente: il Ju Jitsu.
All’insegnamento Bianchi si dedica anima e corpo, con uno spirito divulgativo
e promozionale davvero unico per i tempi, a sentire le storie di chi l’aveva conosciuto: viveva la pratica totalmente, avendo intuito fin da subito
che per poter costruire una “scuola” era necessario codificare le tecniche che lui stesso aveva appreso affinché gli allievi italiani in seguito potessero
trasmetterle ad altri. Il successo fu travolgente, anche per le continue dimostrazioni che Bianchi faceva in giro per Genova e la riviera ligure.
Ed è proprio sull’onda di un crescente interesse ed entusiasmo per quanto egli faceva che decise di strutturare le tecniche in quelli che ancora oggi, a distanza di sessanta anni, sono conosciuti
come “i settori”, pubblicando, a proprie spese, certo aiutato da qualche allievo e qualche amico fotografo, un grande volume fuori formato, con centinaia di fotografie e didascalie di spiegazione
dettagliate delle tecniche. La Dolce Arte del Samuray nasce “stampato in proprio” nel 1956, mitico volume mai visto in pratica da nessuno
(pare ce ne siano meno di cinque copie esistenti); in esso era contenuto
tutto quello che un atleta o un insegnante doveva sapere: le tecniche, le nozioni di anatomia, i regolamenti di gare, le immagini promozionali, i trofei, i successi: una vera e propria miniera di
informazioni.
Il volume, stampato su una carta patinata molto povera e leggera, aveva i fogli tenuti insieme da due punti metallici nascosti dalla copertina adeguatamente
incollata al dorso del libro.
Il presente volume riprende fedelmente tutto il testo, le fotografie e quanto presente nell’edizione originale, compresa l’errata corrige, rendendo fruibile
per il moderno lettore: da un libro di 92 pagine come era in origine si è passati, dando “aria” al testo e i giusti spazi alle singole tecniche dei “settori”,
a questo grande volume di quasi 350 pagine.
Il testo è impreziosito da un ricordo, scritto dalla figlia del Maestro Bianchi, la signora Bruna, di suo padre (lei è stata tra le prime donne cintura nera d’Italia) e da un vivacissimo affresco del
“suo” Maestro, scritto da uno dei suoi primi “mitici” allievi, Gianni Vedovello. Conclude il tutto una “visione” del passato e del futuro del Ju Jitsu in Italia e nel mondo, scritta dal Maestro
Giancarlo Bagnulo, Presidente Commissione Nazionale Ju Jitsu FIJLKAM.
Gino Bianchi (Genova 1914 – Genova 1964), è stato il padre fondatore del Ju Jitsu in Italia. Della sua vita si sa poco perché ancora giovanissimo partì militare come marinaio e fu di stanza in Oriente, dove rimase per un certo periodo nella colonia di Tien Tsin. Qui conobbe il Ju Jitsu. Di lui è importante sapere che da un ex teatro diventato palestra, situato in Salita Famagosta a Genova, si è diffusa la madre di tutte le discipline giapponesi, e anzi, il suo lavoro di divulgazione ha contribuito, cosa che nessuno gli ha mai riconosciuto fino a ora, alla apertura e diffusione anche del Judo, del Karate e poi di tutte le altre arti marziali in Italia. Bianchi aveva chiamato la sua scuola “Federazione Autonoma Jiu Jitsu O.L.D.J. (Organizzazione Ligure Divulgativa del Jiu Jitsu)”.
Dati del libro:
AUTORE: Gino Bianchi
TITOLO: La “Dolce Arte” del Samuray
lunieditrice@lunieditrice.com
Da cintura bianca a cintura nera
Libro realizzato da Tommaso Betti Berutto
Il libro "Da cintura bianca a cintura nera", del Maestro Benemerito Tommaso Betti Berutto, è stato per molti anni il manuale insostituibile, anche perchè "unico" nel suo genere, per tutti i praticanti italiani di Arti Marziali.
Esso oltre al Judo, trattato in tutte le sue parti tecniche e storiche, riporta infatti anche nozioni importanti sul Karate, Aikido, Kung-Fu, ecc.
È un prontuario pieno di informazioni, di fotografie, di disegni, in cui sono riportati anche:
- i risultati di gare regionali, nazionali e internazionali;
- gli elenchi di tutte le cinture nere italiane;
- tutti i kata del Kodokan di Tokyo;
- i programmi tecnici.
Insomma tutto ciò che un giovane praticante deve teoricamente sapere.
La prima edizione del libro è dell'anno 1956 e consta di 352 pagine. Il suo formato compatto, di 17 x 12 cm., lo ha reso di facile e pronto utilizzo anche sul tatami ed ha perciò incontrato il favore di tutti i praticanti. Per tal motivo il suo formato non è mai stato cambiato. Di seguito sono riportate, per le prime 10 edizioni, l'anno di pubblicazione ed il numero di pagine del volume:
2da edizione 1958 di 398 pagine
3za edizione 1964 di 624 pagine
4ta edizione 1966 di 640 pagine
5ta edizione 1970 di 704 pagine
6ta edizione 1972 di 720 pagine
7ma edizione 1974 di 752 pagine
8va edizione 1976 di 784 pagine
9na edizione 1981 di 800 pagine
10ma edizione 1986 di 816 pagine